sabato 27 settembre 2014

Campagna Pathfinder (o D&D 3.75) - Sessione 002 - Adottare un goblin e farsi gabbare da un bifolco

Goblin e redneck
Goblin e redneck

Sta cosa del GDR mi ha fatto veramente schizzare la motivazione alle stelle. Di buona lena, dopo la prima fortunata sessione, cerco di arrivare preparatissimo al secondo appuntamento. Mi studio l'ambientazione a sufficienza da poter scrivere un background dignitoso.
Ci scrivo robe telefonatissime, che servono ad ammanicarmi il Master nascondendo tra le righe le mie ambizioni di loot ma, principalmente, perché in fondo mi sento davvero un po' He-Man (senza i capelli della Carrà).

Sarà per un desiderio di rivalsa, ma non ce la faccio proprio a non idealizzare personaggi che stanno a me come il Dr. Slump di Arale sta al Dott. Slump di Arale quando vede la maestrina bionda.

Dr. Slump
Io e il mio avatar

Ci risvegliamo nel casolare abbandonato dopo 8 ore di sonno che speravo avrebbero riportato a palla i miei punti ferita. Colcazzo. Il Master concede un recupero ridicolo e ci apprestiamo a trovare la via per il primo centro abitato.

Forgotten Realm's Snowdown
Snowdown

Il mio Ipad, prima che il Master lo lanciasse dalla finestra Il mio orientamento, acquisito nel corso di numerose avventure, (so de terzo livello micacazzi), mi fa subito capire che ci troviamo a nord dell'isola conosciuta con il nome di Snowdown. Decidiamo di incamminarci verso sud e ci addentriamo in una foresta fittissima. C'è ancora qualche ora di luce quindi decidiamo di avanzare all'interno per guadagnare un po' di strada, trovare il modo di procacciarci la cena e dormire fino al mattino.

Un D20 contro un cervo
Un D20 contro un cervo

A questo punto succede qualcosa che mi farà illudere per dei brevissimi, gloriosi, istanti che finalmente, dopo una vita di lanci mediocri, io possa aspirare a dei risultati con i controcoglioni: vado a caccia con l'arco, vedo un cervo, tiro il mio primo D20 e FACCIO VENTI!
Il cervo viene proiettato su Alfa Centauri e ritorna a terra già marinato.

Raistlin la voleva coi peperoni
Raistlin la voleva coi peperoni

Torno all'accampamento dove è stato già acceso un fuoco accogliente. Ci facciamo st'apericena a base di arrosticini di Cervo e poi cerchiamo di dormire. È ovvio che non sarà possibile. Inizia una sequela di rumori vari, con vocette inquietanti che a quanto pare ce l'hanno con l'elfo e la sua scatola di merda finemente intarsiata.
In questa fase ho anche modo di dare sfoggio di virilità. Durante il mio turno di guardia delle lucciole si posano sul coperchio della scatola e la mia unica reazione è quella di urlare come una checca isterica. Ovviamente si svegliano tutti, e quando dico tutti intendo i miei compagni e tutta la fauna locale nell'arco di un chilometro.

Dopo essere stato offeso da tutto il party, compresa la presenza sinistra che frusciava tra gli alberi, cerchiamo di rimetterci a dormire quando un rumore, questa volta realmente minaccioso, di rami spezzati fa da anteprima al nostro primo vero scontro con un mostro.

Orso Gufo
Orso Gufo

Ora non cercherò di spiegare con parole mie qualcosa per cui mi sarebbe comunque servita Wikipedia o strumenti similari, pertanto:

[Cit] Gli Orsi Gufo sono probabilmente il risultato di qualche folle esperimento. Hanno il corpo da orso, ricoperto da piume villose, e la testa da rapace, con grandi occhi e un becco affilato. Raggiungono i 2 metri e mezzo di altezza. Sono animali feroci e sanguinari, molto territoriali, e attaccano qualsiasi essere vivente incontrino, combattendo fino alla morte.
[Cit http://uo-planescape.wikidot.com/orso-gufo].


Scheda dettagliata

L'animale esce dall'oscurità della foresta con il suo verso caratteristico (immaginatevi il verso dell'orso gufo) e ci attacca immediatamente. Izrail (questo il nome breve dell'elfo) ottiene il miglior tiro sulla prova d'opportunità e lancia Ragnatela contro il nostro avversario. Con le zampe bloccate il bestione può fare ben poco, ha una vagonata di punti ferita e più che un combattimento sembra un linciaggio. Alla fine della mattanza con tragico stupore ci accorgiamo che la cassa, oggetto della nostra missione e delle nostre disavventure, è sparita.

Jorw segue subito le tracce raggiungendo in poco tempo la cassa ed il ladro: Un goblin.

Il goblin puccettoso
Il goblin puccettoso

Ora ci sta un appunto. Il Master è troppo bravo con le imitazioni. Questo è un handicap al corretto svolgersi della campagna, specie quando metà dei giocatori coinvolti sono donne.

Guarda che carini, strapazziamoli di coccole
Guarda che carini, strapazziamoli di coccole

Sommiamo poi che nel manuale di Pathfinder i goblin illustrati da Wayne Reynolds sono puccettosi e teneroni anche quando vogliono farti secco.

Risultato: Il goblin, che dopo l'interrogatorio doveva morire (secondo disegno divino), viene adottato dalla compagnia e diventa immediatamente una specie di mascotte che mangia, beve e tromba gambe dei tavolini a destra e a manca.

Riusciamo a strappare al nanerottolo verde la confessione sul perché ci abbia fregato la cassa. A quanto pare è stato costretto da una fantomatica "signora" che ha preso in ostaggio i suoi compagni.

Zombies
Braiiiiiiins


Non abbiamo il tempo di decifrare la notizia che dalla boscaglia vediamo arrivare due non-morti. Quattro rollate fortunate li spazzano via, ma decidiamo che la foresta non è sicura. Passiamo la notte senza che nessuno riesca a chiudere occhio e ce ne usciamo alle prime luci dell'alba.

"Dai, che bello! Una side-quest"... "No senti me so rotto le palle de sta foresta
"Dai, che bello! Una side-quest"... "No senti me so rotto le palle de sta foresta

Fuori dagli alberi una grotta misteriosa attira la nostra attenzione. Una sensazione di malessere ci avvolge. Sarebbe il perfetto inizio di una side-quest ma decidiamo che ne abbiamo abbastanza e ci allontaniamo. Il dungeon può aspettare.

Dopo un giorno di cammino giungiamo ad una fattoria. È quasi notte e decidiamo di accamparci lungo la strada. Io e Jorw andiamo a bussare al contadino per sentire se possiamo dormire nella stalla, dopo averla già adeguatamente aperta ed esplorata.
MI DIMENTICO DI CHIEDERGLIELO mentre Jorw si defila fra le ombre.

Noto commerciante di pollame e albergatore di Snowdown
Noto commerciante di pollame e albergatore di Snowdown
Il contadino è un grandissimo paraculo e mi affronta per niente intimorito con un accento della provincia di Caserta. Porto a casa un risultato straordinario: UNA MONETA D'ARGENTO per due polli.

Oh se vai a Snowdown non toccare i polli
Oh se vai a Snowdown non toccare i polli

Ritorno indietro con i due polli carissimi, vengo insultato (per la seconda volta) da tutto il party e sono costretto a tornare alla fattoria. Mi porto dietro tutti i compagni (goblin compreso) ed irrompo nella stalla, deciso a passarci la notte. Provo a giocare il ruolo del guerriero prepotente con +3 a intimidire quando il contadino arriva con forcone e moglie al seguito che urla "Infilzali Gino!!!". Il contadino ha più paura dell'ispettore della ASL e ci ri-fotte un'altra moneta d'argento dopo ardua trattativa e grazie soltanto alle abilità diplomatiche di Aurain.

Locanda fantasy D&D
Mi ci andrebbe proprio una birretta...

Il mattino successivo continuiamo la camminata. Ci vorrà fino all'ora di pranzo per giungere alla locanda più vicina. Il posto è quasi vuoto, ci sono pochi clienti ma è tranquillo e l'oste ci accoglie con una ciotola di stufato. Nascondiamo il goblin in un mantello e gli copriamo la testa con il cappuccio. Lo scopo è farlo passare per un bambino. Le donne del gruppo sono entusiaste, già pensano a come chiamarlo.

Llandrain
Il percorso per il prossimo centro abitato

Otteniamo delle stanze per la notte e anche dei cavalli, che arriveranno il giorno dopo con il figlio dell'Oste, per raggiungere Llandrain, il centro urbano più vicino.

Mangiamo in tranquillità quando un scalpitio di cavalli al galoppo ed un nitrito sinistro infrangono il silenzio della campagna.

Ci precipitiamo fuori e assistiamo ad uno spettacolo agghiacciante,
Un cavallo riverso a terra, stremato, si rotola nella polvere durante quelli che sembrano i suoi ultimi momenti di vita, mentre il suo sangue zampilla da sottili e profonde ferite su tutto il corpo.

Me sa che è mejo se se damo
Me sa che è mejo se se damo


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